Senza gite fuori porta in fumo 20 mila presenze per i 1200 agriturismi emiliano romagnoli
Con il divieto di gite fuori porta vanno in fumo oltre 20mila presenze delle vacanze pasquali nei 1200 agriturismi emiliano romagnoli. Un’offerta complessiva di servizi legati all’ospitalità e alla ristorazione che conta 36 mila di posti a tavola e 10 mila posti letto, oltre a disporre complessivamente di 407 piazzole in agri-campeggio.
Un comparto che consentirebbe la possibilità di somministrare fino a circa 4,5 milioni pasti l’anno. Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia, segnala una situazione critica anche per questo settore, vetrina delle tradizioni agroalimentari regionali.
Le imprese reagiscono alla crisi con la vendita dei prodotti online e consegne a domicilio
“Il tradizionale appuntamento che apre la stagione del ‘turismo verde’ anche quest’anno è bloccato dall’emergenze Covid-19, nonostante la garanzia di sicurezza data dagli agriturismi situati sempre in zone con grandi spazi aperti”, dice Cristiano Fini, presidente di Cia Emilia Romagna. Un argine alla crisi del comparto sta arrivando dall’e-commerce dei prodotti perché l’attività principale degli agriturismi resta sempre quella agricola.
“Stimiamo che un italiano su quattro utilizzerà il web per acquistare eccellenze enogastronomiche e prodotti agroalimentari dei territori, spesso direttamente dagli agricoltori, tramite i portali di e-commerce come quello di Cia (dalcampoallatavola.it), aggiunge Fini. Se durante la pandemia molte hanno reagito con la consegna a domicilio, l’e-commerce è in grado di offrire opportunità maggiori, facendo viaggiare l’agroalimentare ben oltre il Km0.
“Nel 2019, in periodo pre-pandemia, l’agriturismo ha avuto in Emilia Romagna 150.000 persone che hanno pernottato per un totale complessivo di 450.000 notti passate negli agriturismi – aggiunge Massimo Bottura, presidente di Turismo Verde Emilia Romagna – un settore che crea occupazione a circa 6000 addetti in tutta la regione”.