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La Regione si attiva per tutelare l’aceto balsamico tradizionale

Dopo il tentativo della Slovenia di strappare alla Ue un ok alla vendita di un prodotto similare

BOLOGNA – La posizione dello Stato sloveno crea un precedente pericoloso per i prodotti emiliano romagnoli a denominazione d’origine e, su questo spigoloso argomento, è stata presa una ferma posizione dagli assessori regionali a tutela delle Dop e Igp italiane.

Il 20 ottobre scorso a Bologna, in occasione del tavolo della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, è stata illustrata la richiesta fatta dall’associazione Origin al premier Mario Draghi di intervenire per bloccare il tentativo di Lubiana di strappare il via libera dall’Ue alla vendita come “balsamico” di qualsiasi tipo di aceto miscelato con mosto concentrato. Si tratta dell’aceto per il quale è partita la richiesta al Governo di sbarrare la strada al tentativo, da parte della Slovenia, di ottenere il via libera da Bruxelles su una norma tecnica che porterebbe a snaturare il vero ‘oro nero’.

Se, infatti, l’Unione europea dovesse dare una risposta affermativa alla Slovenia gli si darebbe la possibilità di commercializzare, appunto, come “aceto balsamico” qualsiasi tipo di aceto miscelato con mosto concentrato.
Il caso dell’aceto balsamico sloveno, se si vuole, è ancora più grave perché si tratta del tentativo, da parte di uno Stato membro dell’Unione europea, di appropriarsi di parte della notorietà e del successo commerciale riscosso in tutto il mondo dal vero Aceto balsamico di Modena Igp, aggirando le normative europee a difesa di prodotti a denominazione di origine.

“Non permetteremo – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – che si compia questo danno a uno dei prodotti simbolo del nostro territorio. Pertanto, faccio mio l’appello che il Consorzio di tutela ha rivolto alle più alte autorità italiane, perché il nostro Paese si attivi con tutte le possibili azioni nei confronti della Slovenia, in particolare la procedura di contestazione prevista in questi casi.

In questa battaglia – ha aggiunto Mammi – che ha come posta in gioco la difesa dell’identità delle nostre specialità alimentari e con essa la salvaguardia degli interessi economici dei nostri produttori, mi associo, inoltre, alla richiesta avanzata dall’Associazione Origin, che riunisce i consorzi italiani delle indicazioni geografiche, affinché il nostro Governo, in collaborazione con il Consorzio di tutela dell’Aceto balsamico Igp, si adoperi in ogni modo per garantire la corretta applicazione del diritto europeo in materia di prodotti Dop e Igp (l’Emilia Romagna vanta in materia, un indiscusso primato in ambito nazionale ed europeo con ben 44 specialità alimentari a marchio Dop e Igp), senza escludere un eventuale ricorso presso la Corte di Giustizia europea”.

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