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Fragole, pronte le produzioni in serra, in arrivo quelle a pieno campo: prevista un’ottima qualità con volumi in aumento

fragole italiane

Alessandra Giovannini

Alessandra Gentilini nella Vallata del Santerno a Borgo Tossignano (Bologna) segue 8 ettari di frutteto a lotta integrata, di cui 350 metri a fragola, in campo aperto, circa 20 quintali di frutti rossi.

“Noi cominceremo a raccogliere probabilmente a inizio maggio, ma sulla quantità e qualità è ancora presto per dare giudizi e numeri. Le nuove piantine messe a febbraio, al momento, e siamo a metà aprile, stanno procedendo bene. Quelle più vecchie sono rimaste un po’ più indietro e alcune si sono “cotte”, vedremo nei prossimi giorni”.

A Ponticelli (Parma) c’è Sauro Ferri che coltiva in un campo aperto di un ettaro, 40.000 piante e in un tunnel che copre mezzo ettaro di terra, 20.000 piante. “Tutte Clery – precisa Ferri – perché come quantità e qualità soddisfano consumatore e produttore”.

In serra la raccolta per le piantine di un anno inizia a metà aprile, per quelle più vecchie, è iniziata a fine marzo. In campo aperto la raccolta prenderà il via a fine aprile, inizio maggio.

“Difficoltà per la coltura in serra – racconta Ferri – non ce ne sono, soprattutto se si coltivano le varietà autoctone, in campo aperto, le variabili dipendono, naturalmente, dalle condizioni atmosferiche”.
Per tutte, si prevede qualità ottima e quantità in aumento rispetto lo scorso anno.

fragole, frutticoltura

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